UOMO ARTIGIANO



risorisaiepianura padana

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Il Paesaggio

Mantova e il territorio della sua provincia rappresentano un importante e sofisticato nodo idraulico nell'ambito della sistemazione del Lago di Garda e dei fiumi #mincio e #po. L'acqua per Mantova costituisce un elemento naturale e la storia e lo sviluppo della città e delle terre limitrofe sono #riso correlati a essa. Il territorio posto a sinistra del fiume Mincio è stato storicamente individuato come ‘Consorzio di bonifica Fossa di Pozzolo’ originatosi nel 1889 dalla riunione di preesistenti Digagne (così definite dal termine diga), forme associative di utenti che provvedevano alla gestione e manutenzione dei canali che utilizzavano le acque della Digagna madre: Fossa di Pozzolo, alimentata direttamente dal fiume Mincio. Il primo fondamento giuridico dell'uso delle acque nel mantovano risale al 1416, con l'editto emanato da Gian Francesco Gonzaga, primo Marchese di Mantova, ma è con il Trattato del 25 giugno 1764, detto del Tartaro, che viene stabilito il piano d'irrigazione per il territorio mantovano con utilizzo delle acque dei canali Fossa di Pozzolo e Molinella, in precedenza oggetto di continui dissidi con le confinanti popolazioni veronesi. Con il ritorno della dominazione austriaca dopo la parentesi napoleonica, viene compiuta una minuziosa ricognizione degli usi dell'acqua ed il "Piano Dari" del 1835 costituisce il riconoscimento dei diritti ed usi d'acqua in atto a quell'epoca. #video #drone
Fonte: http://www.territoridelmincio.it/consorzio/storia

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Nutria

Fauna

Argano

Strumenti della Conca

Sostegno

Strumenti della Conca

Porte vinciane

Strumenti della Conca

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La Risaia

Come un immenso reticolo, che in primavera si trasforma in una geometria di specchi d’acqua, le risaie occupano da decenni la Pianura Padana. Nulla di questo tranquillo paesaggio, però, è naturale: tutto è stato costruito, trasformato e organizzato dall’uomo con infinita e secolare pazienza. Fu organizzato un complesso sistema di #canali e sorsero le #cascine a corte chiusa, tipici insediamenti agricoli della nostra Pianura. Oggi il faticoso ciclo del lavoro in #risaia, un tempo basato sul trapianto e sulla pulizia del cereale a opera delle #mondine, è solamente un ricordo del passato: fertilizzanti, diserbanti e modernissimi mezzi meccanici hanno di molto semplificato il metodo di coltivazione e aumentato la produzione e la qualità (forse).  #video

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Le pile

Un cronista della fine del settecento, Attilio Magri, così descriveva questi opifici: #pile o #piste coi #pestoni di legno a musone ferrato mossi da bracci sporgenti o palatron di un così detto maschio ossia grosso albero di legno forte, ben arrotondato, girante sopra il proprio asse, saldamente fissato alle estremità. Questi pistoni abbandonati ad una certa altezza dai palatron del maschio in movimento, cadendo sul #risone vestito della sua buccia e costretto in una buca ellissoidica di marmo levigatissima nelle sue parti interne, ne determina la separazione della buccia e successivamente dell'epidermide che va in semola o #bulla lasciando dopo lunga operazione bianco il grano. Le prime pile da #riso del mantovano vennero impiantate dai primi del Seicento in poi contestualmente alla messa in coltura del nuovo cereale.

Contenitore riso

Strumenti della Pila

Pilone

Strumenti della Pila

Ruota a pale

Strumenti della Pila

Sgranatrice

Strumenti della PIla

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La Fabbrica

Dopo il 1945 quasi tutte le #pile presenti nella varie #corti che non si era potuto o voluto adeguare tecnologicamente cessarono la loro attività. Ciò è anche da mettere in relazione con il dissolversi della tradizionale azienda agricola, con la progressiva sparizione del latifondo che all'inizio aveva permesso la creazione di #risaie di grandi dimensioni e con un nuovo indirizzo delle colture agrarie. Tutte le pile del mantovano hanno logicamente abbandonato il vecchio sistema a #pistoni. Nessuna moderna #riseria del mantovano sfrutta oggi la forza idraulica. Dopo la richiesta del Consorzio di Bonifica Fossa di Pozzolo di un considerevole aumento delle tariffe dell'acqua e dalla modifica del percorso di alcuni #canali, in tempi non lontani, risultò preferibile passare alla energia elettrica sempre disponibile. Lo stesso non poteva dirsi per quella idraulica soprattutto durante i mesi estivi quando diventa prevalente la necessità irrigua. Forse l'ultima #pila mantovana a cedere su questo fronte fu la pila Galeotto che adottò l'energia elettrica solo nel 1968. Delle oltre cinquanta sessanta pile presenti fino al secolo scorso in tutta la provincia risultano oggi in attività solo otto: Campanini di S. Giorgio, Pasini e Petazzi di Roncoferraro, Schiavi Florindo di Castiglione Mantovano e quella del figlio Gilberto di Canedole, Roncaia di Castel d'Ario, Vanzini/Simonazzi (ex Galeotto) di Bigarello, Zacchè di Mantova. #video

Video

Essicatoio

Strumenti della Riseria

Prima grola

Strumenti della Riseria

Seconda grola

Strumenti della Riseria

Lucidatore

Strumenti della Riseria

Silos

Strumenti della Riseria

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